Massimo Picozzi (Milano, 8 agosto 1956) è uno psichiatra, criminologo e scrittore italiano, consulente per la gestione delle emozioni in ambito manageriale e sportivo.
Laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel marzo del 1983, quindi specializzato in psichiatria, in criminologia e perfezionato in sessuologia clinica, è direttore sanitario in istituti penitenziari negli anni tra il 1984 e il 1988, per poi diventare dirigente medico ospedaliero dal 1990 al 1999.
Dal 2000 è il responsabile della sezione di psicologia investigativa e psicopatologia delle condotte criminali dell’Università di Parma, e dal 2001 è docente del primo corso di Specializzazione in Psicologia Investigativa sempre all’università di Parma.
Dal 2001 inizia una collaborazione con l’Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza, dove dirige il Centro di Ricerca sul Crimine; dal 2012 passa all’Università IULM di Milano, dove insegna “Gestione degli eventi critici”.
Svolge attività di docenza nei corsi di formazione per la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, con i quali è impegnato in progetti di ricerca nell’ambito dell’aggressività e della violenza. È inoltre docente di comunicazione in situazioni critiche al Corso Negoziatori Ostaggi dell’Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma dei Carabinieri. Sempre sul tema della negoziazione, ha curato l’edizione italiana del testo “Hostage at the Table” di G. Kohlrieser, docente di leadership all’IMD di Losanna (La Scienza della Negoziazione – Sperling & Kupfer 2011), tenuto seminari per The European House-Ambrosetti e per i Master del Sole 24 Ore. Sul rapporto tra emozioni, rabbia e aggressività, ha scritto “È inutile che alzi la voce” (Mondadori, 2012). Sempre sul tema delle emozioni, e sul loro impatto in ambito sportivo, insegna nel master di Management dello Sport de Il Sole 24 Ore.
Dal 2014 dirige il Master in Criminologia e Reati Economici presso il Sole 24 Ore.
Ospite fisso della trasmissione Quarto Grado di Rete4, è autore di numerosi testi. Il suo ultimo libro è Profiler, (Sperling & Kupfer 2016).