Dopo la neve della passata edizione, la nebbia è stata protagonista della serata inaugurale della settima edizione del NebbiaGialla. Un inizio col botto (e con lambrusco) grazie alla presenza di quattro grossi “calibri” del noir: i “toscanacci” del giallo Marco Malvaldi e Francesco Recami, l’autore di meravigliose storie di avventure Marco Buticchi e Luca Crovi.Si scopre così che il simpatico Malvaldi, ha iniziato a scrivere perché non avrebbe avuto successo né come chimico né come tenore e che il barista a cui si è spirato per la creazione del suo “Barrista” esiste realmente e gestisce un piccolo bar a Tirrenia e persegue la cultura purché inutile.Ci si stupisce che in tempi non sospetti Marco Buticchi abbia iniziato la sua carriera di scrittore autopubblicando i suoi libri e che, ad ogni premio letterario, come gesto scaramantico, porti con sè una valigia piena dei suoi libri. O che per Francesco Recami scrivere gialli non significa intrattenere le persone con i crimini, e condanna ogni forma di spettacolarizzazione della violenza e svela che “il ragazzo che leggeva Maigret” era un tipico di esempio di plagio a mosaico.E se Buticchi invidia ai giallisti la capacità di riuscire a tenere alta la tensione narrativa in un arco spazio temporale ristretto, di sicuro i giallisti uomini devono fare i conti con la bravura delle loro colleghe.Come Lorenza Ghinelli, Marilù Oliva e Angela Capobianchi, vincitrice della scorsa edizione del Premio Nebbiagialla, le tre “Women in noir” che hanno aperto la prima giornata di appuntamento di questa settimana edizione. Convinte sostenitrici del fatto che la letteratura trascende in generi, hanno raccontato al pubblico (numeroso nonostante le condizioni meteorologiche avverse) i loro lavori. E mentre la Ghinelli, scrive storie nere perché “nel nero ci sono tutti i colori”, la Oliva confessa che la salsa e il ritmo latino rappresentano per la sua Guerrera “un miscuglio di cose che la riconciliano con la vita” e la Capobianchi dichiara che la sua intenzione di scrivere un thriller sulla musica le ha permesso di “sciogliere tutti i nodi” della sua vita.Di Storia e di storie hanno parlato Davide Mosca, Simone Sarasso e Andrea Ballarini mentre Marco Polillo, nella triplice veste di scrittore, editore e Presidente dell’Aie ha fotografato una panoramica sullo stato dell’editoria italiana e del mercato libraio. Un “periodo cupo” per l’editoria internazionale, ma soprattutto per quella italiana che soffre da sempre a causa dell’esiguo numero di lettori. E sul digitale dichiara: ” IVA al 4% e garanzia della protezione del diritto d’autore sono i due presupposti per lo sviluppo del mercato degli ebook in Italia”.